Sexyrama


Immagine sexyrama
Roberto Baldazzini
264 pagine,
35 euro

1960 - 1979: vent'anni di voyeurismo italiano da una collezione privata
Dalla costola di Roberto Baldazzini nasce
Sexyrama.
E rivive il mito della femminilità

Le modificazioni dei costumi italiani attraverso l'immagine della donna

La copertina di un giornale illustrato è la sintesi grafica di un microperiodo sociale, una settimana, un mese. Mettere in fila centinaia di copertine dal 1960 alla fine degli anni Settanta crea un clamoroso caleidoscopio di immagini significanti, in cui cronologicamente si aggiorna, si trasforma, si evolve la sintesi iconica della donna protagonista nell'epoca più importante per lo sviluppo culturale e la crescita economica dell'Italia. In Sexyrama. L'immagine della donna nelle copertine dei periodici dal 1960 al 1979 Roberto Baldazzini ha scelto le copertine e le pagine pubblicitarie più interessanti tra le testate più popolari di attualità e costume, i femminili e i maschili: il volume che ne scaturisce è un concentrato di memoria visiva di vent'anni di società italiana in una cornice di sofisticato erotismo. L'immagine della donna come simbolo del potere, come strumento di piacere, come oggetto del desiderio, come feticcio erotico. Immagini vissute come ossessione onirica, se non addirittura come estasi dei sensi. Da autentico cultore della figura femminile, l'Autore s'è trasformato in un meticoloso distillatore di emozioni, in un infaticabile indagatore di corpi e profumi, e adesso ci regala il privilegio di accedere alla sua segretissima collezione privata, di seguirlo in un affascinante viaggio nell'evoluzione della figura femminile, così come la testimoniano le pagine della stampa periodica italiana lungo due decadi centrali e irripetibili, perché attraversate da cambiamenti radicali nella società e nel costume del nostro Paese: gli anni Sessanta e i Settanta. E così, sfogliando le copertine di riviste, settimanali e mensili, Roberto Baldazzini ha selezionato gli sguardi e i corpi che sono stati i suoi personali feticci nel ventennio che va dal 1960 al 1979, arrivando a cogliere due punti estremi: da un lato la seduttività sorridente, rassicurante delle irraggiungibili dive filo-hollywoodiane degli "ingenui" anni Sessanta, dall'altro la dimensione casalinga di quell'immaginario porno-erotico oramai alla portata di tutti, presente in ogni casa, che irruppe nelle nostre vite sul finire degli anni Settanta e che il messaggio televisivo non ha mai cessato di alimentare.

L'autore

Roberto Baldazzini (Vignola, 1958) pubblica la sua prima storia a fumetti, su sceneggiatura di Daniele Brolli, nel 1982 sulla rivista «Orient Express» diretta da Luigi Bernardi. Si impone con un segno originale e le sue graphic novels vengono tradotte e pubblicate in volumi in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Sudamerica. Contemporaneamente inizia a lavorare anche per la pubblicità, per il design e come illustratore («Vanity», «MarieClaire»). Nel 1995 inizia la collaborazione con la rivista «Blue» sulle cui pagine crea Ginger&Rogers, Casa HowHard, Chiara Rosenberg (con i testi di Celestino Pes), Aura, Beba. Nel 1997 crea un'importante campagna pubblicitaria per la Tim. Oggi è considerato uno dei disegnatori fetish più importanti del mondo, amato da Sottsass, da Moebius e da Nanni Balestrini, Baldazzini ha ampliato le sue esperienze artistiche dalla pittura, con diverse personali in Italia, in Francia e negli USA, alle elaborazioni digitali del segno e della fotografia. Il suo sito ufficiale è www.baldazzini.it


 

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