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Anche Lucca Comics 2008 se ne è andata...


Ed anche Lucca Comics 2008 se ne è andata. Per noi organizzatori vuol dire tirare un bilancio del lavoro di un anno intero, bruciato in quattro giorni condotti a ritmi forsennati. È anche, ogni volta, l'occasione per esprimere qualche considerazione.

Troppe volte, in questo nostro settore piccolo e un po' troppo autoreferenziale, si è contrapposto l'aspetto culturale di un festival a quello di mercato, a netto detrimento di quest'ultimo. Questo atteggiamento è un risultato fin troppo comprensibile della pervasività della società dei consumi nella quale viviamo. Ma ci sono dei casi particolari, di mercati piccoli, di nicchia, composti e sostenuti da appassionati, nei quali la "fiera" è ancora una festa, l'unico appuntamento in cui davvero trovare tutto e tutti, dove si compra, si vende, si fa business, si incontrano gli operatori, si rinsaldano amicizie e se ne creano di nuove, si discutono nuovi progetti; dove, in definitiva, l'intero settore si ritrova e pone le basi per l'anno a seguire. Fatte le debite proporzioni, Lucca Comics è un po' così. Perché è il mercato del fumetto, nei suoi segmenti meno popolari, ad essere così.

Si pensi solo a uno dei fenomeni più caratteristici di questi anni, ovvero il proliferare della mini e micro editoria. Un numero sempre maggiore di piccoli (e a volte piccolissimi) editori presenta a Lucca un numero impressionante di novità editoriali, spesso fra le proposte più interessanti e innovative, caratterizzate altrettanto spesso da basse tirature. Quanto l'esistenza stessa di queste piccole e vitali realtà editoriali dipende anche dall'esistenza di una piazza come quella di Lucca, nella quale realizzano una buona parte del loro fatturato annuo, per di più senza l'onerosa mediazione di un distributore?

Considerazioni simili ispira il successo della Self Area, che, dopo il debutto nella scorsa edizione, ha ospitato quest'anno autoproduzioni molto più raffinate, spesso realizzate appositamente. Sarebbero esistite ugualmente, senza Lucca Comics e la Self Area? Forse, ma forse no.

Insomma, Lucca non è solo una vetrina "neutra" per il mondo del fumetto, ne è parte integrante e attiva.

Ed è ovvio che di ciò fanno parte anche i grandi ospiti, le mostre espositive sempre più visitate, gli incontri con autori ed editori, ed insomma tutto quello che va sotto il termine generico di "cultura". Che non passa certo in secondo piano, ma che non può essere l'unico ingrediente.

 Giovanni Russo
Coordinatore Lucca Comics

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