La parte pił piccola dell'ingranaggio
Passano i giorni, e l'enfasi trionfalistica dei primi momenti, quelli in cui è stata sollevata la coppa dell'ennesimo record è passa, e quello che rimane è il sapore delle piccole imprese. Le parti grandi dell'ingranaggio sono state celebrate, quello che manca è capire quali sono stati i piccoli motivi di soddisfazione, oppure quali sono quei coni d'ombra che nascosti agli occhi dei più devono essere illuminati.
La manifestazione di quest'anno sembra aver soddisfatto tutti i suoi vari profili di interlocutori: pubblico, istituzioni, operatori nelle loro varie incarnazioni editoriali, commerciali o culturali, gli ospiti e gli artisti che rappresentano il nerbo del nostro programma. La soddisfazione però non si misura in centimetri e, anche se l'ennesimo record di visitatori sulla giornata unica e nella quattro giorni sono sicuramente un buon indicatore dell'esito, quello che più ci ripaga delle fatiche è la gioia dei ragazzini trascinati via a stento dai loro padri nel tentativo di accaparrarsi i poster del XV Anniversario o quella dei collezionisti intenti ad aggiudicarsi la pubblicazione realizzata con Wizards of the Coast per il compleanno di Magic e Lucca Games.
Impossibile quindi delineare il palinsesto completo delle iniziative, e non è questa la sede, come non è possibile esaurire il quadro delle innovazioni tecniche, che sicuramente andrà migliorato ma che comunque ha già trovato nella novità eclatante del nuovo padiglione un generale apprezzamento dei partner espositivi. Saranno necessarie le ovvie modifiche del primo collaudo, ma non può che destare soddisfazione il fatto che sin da subito si siano trovate le risorse per il salto di qualità senza gravare sui costi delle aziende partecipanti, come sin da subito sono state individuate soluzioni adeguate per un territorio nuovo per tutto gli attori presenti.
Quali sono allora i piccoli elementi dell'ingranaggio che anche quest'anno ci hanno consentito di guardare oltre?
Il trend dei professional stranieri, in continuo aumento e in continuo progresso, dimostra quanto la politica culturale volta oltre i patrii confini di Lucca Games, abbia giovato in termini di pubblico e di investimento sul settore in genere, che adesso può associare alla sua dinamicità uno show riconoscibile e conosciuto a livello internazionale. Un evento in cui il movimento può orgogliosamente rispecchiarsi e magari ingigantirsi anche un po'.
A fianco di questo il comparto librario ha avuto un forte impulso, e sia noi che gli editori ci siamo sentiti premiati dopo tanti anni di sforzi. D'altronde dobbiamo capire quanto prima come rappresentare al meglio questa nuova fetta merceologica e culturale, sicuri che non basta una nuova e struttura per soddisfare le molteplici dinamiche logistiche, fosse anche solo perché strutture ancorché migliorate possono squadernare nuovi e piccoli imprevisti.
Infine il più infinitesimale degli ingranaggi non può non essere uno dei più grandi motivi di orgoglio. Educazione e Formazione. I seminari con i grandi autori, sono passati dallo spot unico degli anni precedenti ai quattro di quest'anno, mentre i "diplomati" di Lucca Games 2008 sono stati oltre una cinquantina tra arti figurative, letterarie e ovviamente game-design dando la possibilità di scegliere tra dinamiche di progettazione tradizionale e altre non convenzionali. A fianco di tutto questo per la prima volta a Lucca Games e in Italia, ma potremmo azzardare al mondo, un Salone si è fatto carico, come si fa per altre discipline, di garantire uno spazio per il contatto tra giovani autori e editor di profilo internazionale: il Prototype Review Corner. La prima edizione era limitata a 24 posti andati tutti esauriti in pre-registrazione così da far decidere l'organizzazione di incrementare i posti del 25% di accessi, grazie alla disponibilità degli editor e alla collaborazione degli amici di InventoridiGiochi.it.
In tutto questo scenario il videogioco è cresciuto, i Publisher si sono presentati in grande stile e la nostra organizzazione sì è protesa nello sforzo di comprendere i margini di integrazione e pacifica separazione degli ambiti, cercando di associare una comunicazione che, grazie alle prelibate portate del programma, è riuscita a approdare a corazzate della comunicazione come La Gazzetta dello Sport, il Corriere, la Repubblica e persino a Vanity Fair!
Insomma, se agli inizi parlavamo di Lucca Games come una sfida tra innovazione e tradizione possiamo dire di essere riusciti a vincere questa sfida: nel segno di Gary Gygax, nel segno della Ricerca, della Qualità e della Formazione.
Infondendo sempre le stesse risorse nei piccoli come nei grandi ingranaggi, ed ad oliarli ben bene... come sempre La Crew. Un cuore grande che ogni anno batte, all'unisono, sempre più forte.
Coordinatore Lucca Games